L’avocado è un frutto originario dell’America latina che negli ultimi anni è sempre più presente sulle tavole italiane. Può essere mangiato sia crudo che utilizzato in cucina come ingrediente per alcune insalate grazie al suo sapore molto delicato e la consistenza cremosa che ha. E’ un frutto molto noto per aiutare il corpo umano ad assorbire delle proprietà nutritive ed è anche molto adatto per abbassare i livelli di colesterolo, in più fa bene per curare il mal di gola.
E’ comunque un frutto dalle tante calorie, ma anche ricco di Omega-3, diverse vitamine, potassio e beta-carotene, quindi fa benissimo alla nostra salute se mangiato nelle quantità giuste. In questo articolo ci concentreremo su come mangiare avocado, come scegliere il giusto frutto da consumare secondo la sua maturazione e come utilizzarlo in cucina e anche quali possono essere gli effetti collaterali da tenere ben presenti. Infine spiegheremo anche quando non è più utilizzabile.
Come scegliere il giusto avocado da mangiare
La caratteristica dell’avocado è quella di avere una buccia verde e abbastanza rugosa, mentre al suo interno è composto da una polpa molto chiara ed ha un grosso nocciolo proprio al centro. E’ coltivato maggiormente nelle zone dell’America Centrale e Meridionale, di solito viene colto quando è ancora acerbo per poi lasciarlo maturare dopo la raccolta. Capire il grado di maturazione di questo frutto è molto semplice, infatti basta toccarlo con le mani per rendersi conto se è acerbo, maturo o anche troppo maturo.
Se facendo una leggera pressione sulla buccia questa risulta dura, allora è ancora acerbo e dovrà essere lasciato maturare tenendolo per qualche giorno fuori dal frigorifero. Se invece si pressa e la buccia risulta essere morbida ma non tanto da lasciare impronte, vuol dire che l’avocado è perfettamente maturo e può essere mangiato. Quando invece è talmente morbida da schiacciarsi vuol dire che è fin troppo maturo e quindi può essere utilizzato come ingrediente in cucina ma non mangiato fresco.
Come mangiare l’avocado
Il frutto di avocado deve essere mangiato crudo, perchè cuocendolo diventa amaro al palato ed in più perde molti dei suoi benevoli acidi grassi. E’ molto semplice da sbucciare, infatti va giusto a metà per quanto è lungo, così da poter eliminare in modo agevole il grosso nocciolo che si trova proprio al centro. Eliminato il nocciolo va presa la polpa, che può essere mangiata semplicemente con l’aggiunta di sale e limone, oppure usata per comporre frullati o salse come quella guacamole. L’avocado può essere consumato in diversi momenti della giornata. Chi ama la classica colazione americana può gustarlo in un toast accompagnato da uova. A pranzo è molto adatto nelle insalate sia di verdure che di pesce, ma è anche perfetto come spuntino. Abbiamo già accennato che può essere usato anche come ingrediente della salsa guacamole.
- L’avocado è un frutto esotico che fa ormai parte della nostra alimentazione
- Viene colto ancora acerbo per poi farlo maturare dopo il raccolto
- Prima di consumarlo bisogna capire il grado di maturazione
- Può essere mangiato solo o frullato, ma sempre crudo.
L’avocado quindi in conclusione è un frutto dai grossi benefici per il corpo umano ed è molto duttile, dato che può essere mangiato ed usato in svariati modi e momenti della giornata, dalla colazione al pranzo, fino allo spuntino di metà giornata e come ingrediente di salse che si possono gustare come aperitivo.
L’importante è appurare che il frutto non abbia macchie di colore nero o marrone sulla buccia o all’interno della polpa, in questo caso è andato a male e va buttato. Va inoltre consumato con estrema cautela da coloro che soffrono di allergie al lattice e a determinati frutti o verdure.